Vittorio Moretti, simbolo della Franciacorta

Ormai è prassi tra le aziende della Franciacorta dare il nome dei propri fondatori alle etichette di punta aziendali. Basti vedere al celebre Franciacorta di Cà del Bosco con il suo Annamaria Clementi in versione brut e rosè, stesso discorso per Il Mosnel con il suo Emanuele Barboglio extra brut, a finire al vino di cui vorrei parlarvi in questo post, la punta di diamante della produzione di Bellavista, il Vittorio Moretti extra brut.

Chiunque ha un minimo di familiarità con il mondo del vino, conosce Bellavista come una delle cantine simbolo di tutta la Franciacorta. Simbolo di eleganza e serietà, una azienda dai numeri importanti e dalla qualità media dei suoi prodotti decisamente alta.

Vittorio Moretti è un imprenditore a capo di Bellavista e di altre aziende vitivinicole della Franciacorta e della Toscana, l’etichetta più importante di tutta la (vasta) produzione di Bellavista è dedicata proprio a lui, un vino di grande spessore e caratura, di straordinaria eleganza e determinazione, un ritratto autentico che rispecchia pienamente le caratteristiche dell’uomo di cui porta il nome.

Il Franciacorta Vittorio Moretti è ottenuto da uve Chardonnay (in leggera prevalenza) e Pinot Nero, si presente di colore giallo paglierino dorato con carbonica fitta e finissima. Subito complesso ed estremamente ampio all’olfatto, aromi che ricordano fiori gialli, agrumi e frutta a sciroppata, ma anche torrone e sensazioni vanigliate. All’assaggio risulta pieno, robusto e di carattere, equilibrato e fine, direi perfettamente equilibrato. Finale molto lungo giocato su ritorni minerali. Un prodotto straordinario da grandi occasioni, un Franciacorta che non teme alcun paragone con i più blasonati cugini francesi.

Certo non una bevuta economica, visto il costo poco popolare, ma certamente giustificato dai costi aziendali sostenuti per la produzione che a differenza delle altre etichette, non avviene tutti gli anni ma solo nelle annate migliori. Un franciacorta che esce sul mercato dopo diversi anni dalla vendemmia e dopo lungo affinamento sui lieviti. Un sacrificio economico che sarà ripagato ampiamente regalando emozioni uniche attraverso il palato.