Conosciuta come l’avanguardia del capo d’abbigliamento maschile, Stone Island è nota anche per la filosofia che soggiace dietro la creazione dei propri capi e il sincretismo che deriva dall’abbigliamento da lavoro, dall’ambito militare e da quello sportivo
La storia del brand
Stone Island, il brand italiano che, come molti sostengono, è stato capace di reinventare il concetto di sportswear, affonda le proprie radici nel lontano 1982, grazie all’operosità di Massimo Osti, art director e intellettuale bolognese.
Osti aveva una sincera passione, quella cioè di studiare, raccogliere e catalogare, già dalla metà degli anni Settanta, le uniformi e gli abiti da lavoro.
È in provincia di Modena, precisamente a Ravarino, che Osti crea un’azienda che ha come fulcro un vero e proprio centro di ricerca su materiali e trattamenti, e un sofisticato laboratorio di tintura in capo sperimentale. Sempre qui si inizia, un po’ per gioco, a studiare un materiale speciale, un telone da camion corposo, che ha la particolarità di essere resinato rosso da un lato e blu dall’altro.
Da quanto si legge sul sito ufficiale, il primo prototipo è troppo rigido, e viene lavato a lungo con acqua e pietre pomice per domare la struttura della materia. Il risultato è sorprendente, un capo dall’aspetto vissuto e di grande fascino. Si decide di fare sette giacconi in quell’unica tela, denominata Tela Stella, e di dare a questa proposta un nome.
Dai romanzi di Joseph Conrad vengono scelti due termini tra i più ricorrenti: Stone e Island. Un’impronta marina, dunque, che porta alla mente le vecchie cerate corrose dal mare e un certo gusto per il militare, che deriva dal bagaglio di ricerche fino allora intraprese.
Il nome evoca anche l’amore per il mare e quel primo trattamento scelto per ‘lavorare’ i capi. Il badge, l’etichetta staccabile che contraddistingue i capi Stone Island dalla prima stagione, riporta la Rosa dei Venti ed è esibita come la mostrina di un capo militare.
Creatività, intuizione e intraprendenza tipicamente italiana che danno i natali a una stella della moda di successo.
La collezione evolve, si popola di altri elementi: maglie, pantaloni, magliette, camicie, tutte speciali. Iniziano altri filoni di ricerca su tessuti, trattamenti e spalmature.
Nel 1984 viene introdotto l’innovativo Raso Gommato, un raso di cotone di derivazione militare con spalmatura poliuretanica interna o esterna che si affianca alla Tela Stella come tessuto simbolo di Stone Island. Sono gli anni dell’esplosione. Stone Island più che una moda diventa una mania. I ragazzi in Italia trovano in Stone Island i capi di abbigliamento assertivi che li aiutano ad esprimere la loro personalità. Il mercato estero è attento alla finestra ad osservare e, ancora oggi, insiste in proposte economiche d’acquisto.
La filosofia dietro la stella
Lo studio delle uniformi e degli abiti da lavoro cela l’intenzione di un progetto in cui la funzione del capo non è mai solo estetica.
Giubbotti costruiti in monofilamento di nylon, derivato dalla tecnologia del filtraggio delle acque. Tessuti altamente rifrangenti o termosensibili, che cambiano colore al variare della temperatura (realizzata in un tessuto termosensibile, che cambia drasticamente colore con il variare della temperatura). Tele di nylon leggerissimo, spalmato sottovuoto con una pellicola di acciaio inox, utilizzato nella tecnologia aeronautica per proteggere i computer di bordo.
Tessuti non tessuti, feltri in Kevlar e poliestere, reti romboidali di poliestere usate nell’industria delle costruzioni e spalmate in poliuretano.
Continue sperimentazioni di tintura e di trattamenti realizzati nel laboratorio del colore di Sportswear Company, un reparto in grado di coniugare tecnologia avanzata, esperienza e capacità umana, che negli anni ha messo a punto più di 60.000 ricette di tinture diverse.
Un bagaglio di conoscenza e di esperienza che viene oggi custodito nell’archivio storico che raccoglie le sperimentazioni, le ricette di tintura e le manipolazioni tessili del brand
Le collezioni di Stone Island oggi sono essenzialmente tre.
Quella classica, la Stone Island, quella denominata ‘Shadow Project’, puntata sull’abbigliamento maschile urbano, che vantare tra i suoi capisaldi il concetto di Camouflage Sensoriale, e infine la linea Junior, la quale punta a mantenere intatto lo stile del marchio anche con capi indirizzati ad un pubblico più giovane..