Scopri come funziona il cardiofrequenzimetro per la corsa

cardiofrequenzimetroCorrere è una passione che permette di sfogare tutto lo stress accumulato nelle giornate di lavoro, sapendo che si sta facendo qualcosa di utile per il proprio corpo, migliorando la tonicità muscolare, l’attività cardiocircolatoria, coadiuvando nella perdita di peso. Si tratta di un modo di liberare la mente sano ed equilibrato.

Spesso chi corre, inizia a farlo per fare attività sportiva sana, per fare del bene al proprio corpo, ma in poco tempo diventa qualcosa di più di un semplice svago da fare nel week end, ma diventa un vero e proprio stile di vita. Per questo si vogliono ottenere dei progressi sempre maggiori.

Il cardiofrequenzimetro è uno strumento per la corsa utile per migliorare il proprio allenamento e monitorare tutti i progressi nel tempo. Andiamo insieme a vedere di cosa si tratta.

Cos’è il cardiofrequenzimetro e a cosa serve?

Il cardiofrequenzimetro è uno dei migliori amici dei runner, in particolare di quelli che hanno iniziato da poco a muoversi in questo mondo. Il cardiofrequenzimetro è una sorta di elettrocardiografo portatile che misura i battiti cardiaci in tempo reale permettendo di valutare costantemente la qualità della corsa.

Vi sono alcuni dispositivi che si limitano alla funzionalità della misurazione cardiaca, ma altri sono molto più complessi e sono dotati di GPS per tenere traccia dei chilometri percorsi, sono dotati di altimetro per misurare salite e discese, possibilità di impostare gli allenamenti e, in genere anche cronometro e orologio. I costi possono variare da prezzi di molto inferiori ai 100 euro, fino a superare i 1000 euro. La maggioranza di questi dispositivi, inoltre, sono dotati di una sorta di allarme che avvisa quando si superano i livelli massimi e minimi di frequenza cardiaca impostati, aiutando ad evitare di svolgere dell’attività fisica anaerobica.

Per utilizzare al meglio il cardiofrequenzimetro, bisogna calcolare le proprie soglie, in particolare quella della riserva cardiaca: tra i metodi più diffusi vi è quello di Karvonen (su internet vi sono diversi siti che offrono il calcolo online in maniera semplice e automatica, partendo dalla propria frequenza cardiaca minima a riposo per ottenere la quale, basta vedere qual è la propria frequenza cardiaca la mattina appena svegli e sdraiati sul letto).

Una volta conosciuta la propria riserva cardiaca è molto semplice conoscere le soglie di allenamento per capire su che tipo di intensità procedere. In generale vi sono 3 soglie fondamentali:

  1. Allenamento finalizzato al dimagrimento à tra il 55% e il 65% della riserva cardiaca;
  2. Allenamento aerobico à tra il 65% l’ 80% della riserva cardiaca;
  3. Allenamento anaerobico à tra l’80% il 90% della riserva cardiaca.

Grazie a queste soglie potrete capire che tipo di allenamento state svolgendo: è chiaro che, sotto il 55% della riserva cardiaca è bene non scendere, perché vorrebbe dire svolgere un lavoro inutile, mentre sopra il 90% si effettua un allenamento pericoloso.

Chi vuole effettuare un allenamento per il dimagrimento, ad esempio, può impostare il cardiofrequenzimetro con  un allarme se si scende sotto il 55% o si sale sopra il 65%.

Le potenzialità di questo strumento vengono però comprese fino in fondo solo una volta provato: poi farne a meno è quasi impossibile.