Pizza simbolo del made in Italy: storia, ricetta e varianti della Margherita

La pizza è probabilmente la pietanza italiana più famosa nel mondo. Simbolo stesso del made in Italy e della cucina del nostro Paese, vanta una storia lunga più di 120 anni. Leggenda narra che essa fu inventata dal cuoco Raffaele Esposito della storica pizzeria di Napoli Brandi, situata non lontano da Piazza del Plebiscito. La pizza avevo lo scopo di dare il benvenuto in città a Margherita di Savoia, regina d’Italia. Ecco spiegato il nome ed anche i colori: il tricolore formato dal verde del basilico, dal bianco della mozzarella e dal rosso del pomodoro. La Margherita sembra quindi molto semplice, ma in realtà nasconde insidie. Bisogna essere dei bravi pizzaioli ed avere a disposizione alcuni specifici ingredienti per poter preparare una Margherita da leccarsi i baffi. 

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La parte più difficile della ricetta classica della Margherita è la creazione dell’impasto: acqua, sale, olio, lievito di birra e zucchero sono gli ingredienti che devono essere mescolati e lavorati fino a creare un impasto che dovrà “riposare” per alcune ore, dopo le quali esso raddoppierà il suo volume. A questo punto bisogna oleare una teglia adeguata in cui va steso l’impasto che deve mantenere uno spessore di circa 1cm. Va quindi aggiunta la passata di pomodori stesa con un cucchiaino su tutta la circonferenza dell’impasto. La pizza va così infornata per poco meno di 10 minuti, dopo di che si aggiunge la mozzarella tagliata a dadini e rinfornata per altri 12-15 minuti. Sfornare e decorare con le foglie di basilico fresco. La doppia cottura si giustifica con il maggior tempo di cottura del pomodoro e con la necessità di non bruciare la mozzarella.

Non mancano le varianti: al posto della passata si possono utilizzare i pomodorini così come invece della mozzarella c’è chi preferisce il fiordilatte o la mozzarella di bufala. Tuttavia negli ultimi anni la pizza – come le altre pietanze – si stanno adeguando alle necessità dei consumatori, in particolare di chi soffre di particolari intolleranze alimentari. Sono in numero crescente coloro che soffrono di intolleranza al lievito, elemento base per la buona riuscita della pizza regolata da disciplinare. E’ bene sapere che è possibile gustare un’ottima Margherita anche se preparata senza lievito. La preparazione non varia di molto e l’”effetto estetico” è di una pizza più sottile rispetto a quella a cui siamo abituati: il risultato è tuttavia molto simile. In questo modo anche chi soffre di intolleranza al lievito potrà gustare una delle pietanze più buone al mondo!