Lo sappiamo, avere dei bei denti, curati, aiuta moltissimo ad avere un bell'aspetto, a dare di noi una buona impressione fin dal primo incontro. Per questo non dobbiamo mai saltare le visite periodiche dal nostro dentista di fiducia.
In medicina, e quindi anche in odontoiatria, la comunicazione sta alla base della risoluzione delle patologie. Spesso, infatti, per curare una malattia c'è bisogno di più medici, magari perché ognuno si occupa di un aspetto diverso, oppure per semplici questioni organizzative (un medico ha troppo lavoro e "passa" dei pazienti ad un altro).
Il problema è che tutti i medici sono bravi in egual misura, ma a volte potrebbero non comprendersi, ovvero uno potrebbe dire una cosa che l'altro recepirebbe in maniera sbagliata. Questo, che è sempre vero in generale, è ancor più vero nel campo odontoiatrico, quando non sempre ci sono esami strumentali (come le radiografie) a supportare un'operazione chirurgica. Così può succedere che, per un informazione sbagliata data da un collega o da un paziente, il dentista sbagli dente, andando ad operare su un dente sbagliato.
È qui che entra in campo la numerazione denti, che è una pratica che sembra banale ma le incomprensioni, specialmente in passato, sono state anche piuttosto gravi. Perché se due dottori numerano i denti in modo diverso, è chiaro che l'altro può capire quello sbagliato e di conseguenza lavorare sul dente sbagliato.
Il problema dipende dal fatto che le numerazioni dei denti sono più di una, nel mondo. Per fortuna qui in Italia ormai tutti i dentisti ne usano una soltanto, quella proposta dalla società di standardizzazione internazionale, ISO. In questo articolo vi spiegheremo come si numerano i denti, per evitare di sbagliare.
Come si numerano i denti
La numerazione dei denti, almeno in Italia, avviene in questo modo. Ogni dente è indicato con un numero a due cifre, come 37, da leggere "3-7": il primo numero indica la semiarcata dentale, il secondo il dente vero e proprio.
Noi abbiamo due arcate dentali. Se dividiamo ciascuna delle due a metà, abbiamo quattro semiarcate.
Queste semiarcate sono indicate con i numeri (i "primi numeri" nella numerazione) che vanno da 1 a quattro; la 1 e la 2 sono le semiarcate superiori, destra (1) e sinistra (2); la 3 e la 4 sono quelle inferiori, sinistra (3) e destra (4).
A questo punto, abbiamo quattro semiarcate ciascuna delle quali ha da una parte un incisivo, dall'altra l'ultimo molare o dente del giudizio.
I denti, a questo punto (che sono 8 per semiarcata, perché in totale ne abbiamo 32) sono numerati da 1 a 8, dove 1 è l'incisivo e 8 è il dente del giudizio.
La numerazione, infatti, non è complessa: i denti hanno così numeri che vanno da 11 a 18, da 21 a 28, da 31 a 38 e da 41 a 48, per un totale di 32 denti. In questo modo, però, è impossibile sbagliare, perché se il secondo numero, ad esempio, è un 3, io saprò sempre che è un canino, in qualunque arcata mi trovi. Se è un 4, è un premolare, se è un 7 è il molare di mezzo, e così via.
A quel punto basta prendere in considerazione il primo numero per sapere in quale semiarcata cercarlo, considerando che destra e sinistra sono dal punto di vista del paziente, e non del dentista.
Potete quindi anche provare subito, con la vostra bocca, a numerare ogni singolo dente, con le regole che abbiamo appena descritto: nel caso in cui, poi, aveste necessità di dire ad un dentista quale dente vi fa male, potete farlo con la numerazione corretta così da evitare errori o incomprensioni. Anche perché la numerazione dentale serve proprio a questo.