Nell’intervista di Adnkronos, si legge che senso di responsabilità e consapevolezza della riuscita hanno portato Filippo Sugar alla presidenza di Siae con 21 voti a favore su 30. Un impegno verso gli autori ed editori ed i loro diritti che, da oltre cent’anni, Siae tutela.
Per Filippo Sugar, però, la Società Italiana ha bisogno di modernità ed i prossimi due anni si riveleranno cruciali nella vita dell’azienda.
Il neo presidente ha solo 43 anni. Giovane, dunque, nella funzione che ricopre e rispetto ai suoi predecessori, ma veterano del settore musicale ed editoriale in cui naviga da vent’anni, prima alle Messaggerie Musicali e, dal 1997, a capo dell’azienda di famiglia, il gruppo Sugar Music. Molto rispettato dagli autori, Sugar ha esportato la musica italiana con Andrea Bocelli ed ha scoperto molti talenti amati dal pubblico quali Negramaro, Raphael Gualazzi, Malika, Elisa e ultimo, ma non meno importante, Giovanni Caccamo.
Quali sono gli obiettivi che Sugar si propone per Siae? In primis, si parla di leadership. La Società Italiana degli autori ed editori deve guadagnare posizioni anche nei confronti delle altre società di collecting europee. Ci vuole un nuovo rapporto, aperto e forte, con gli associati e con coloro che vogliono utilizzare il loro repertorio.
Siae deve essere per i propri aderenti un porto sicuro, una casa di cui essere orgogliosi, una società che tutela i loro diritti nel mercato moderno, sia esso quello tradizionale oppure quello digitale.
Gli utilizzatori del repertorio, nella visione di Sugar, diventano partner di Siae, i rapporti vanno facilitati, il business fatto crescere.
La comunicazione, nei rapporti con gli associati ed i partner deve rinnovarsi ed essere più chiara. Bisogna sostituire l’idea dei diritti come tassa con l’idea dei diritti come corrispettivo dovuto agli autori per il proprio lavoro. La comunicazione, così pensata, si esprimerà all’interno del nuovo sito istituzionale di Siae, più fruibile e pronto entro l’estate.
Il secondo obiettivo dichiarato da Filippo Sugar ha a che fare con la trasparenza nell’esercizio del proprio compito di tutela e raccolta dei diritti degli autori in un settore importante per il nostro paese, perché si parla della cultura italiana e della sua diffusione nel mondo.
Il terzo obiettivo riguarda il mercato digitale, a cui Sugar è favorevole per la dimensione di business che rappresenta. Ci vogliono però più società di collecting, anche europee, per contrastare il monopolio di pochi grossi soggetti. Inoltre, il digitale ha bisogno di governo in quanto sfugge alle logiche della tutela dei diritti d’autore così come impostate tradizionalmente.
L’Italia deve prendere il suo spazio nel mondo perché ricca di contenuti che è d’obbligo tutelare e diffondere. Diversamente, sarà destinata a diventare consumatrice di creazioni altrui, rinunciando ad un ruolo essenziale per la cultura propria, ma non solo.
Fonte: notizia Adnkronos