Dal 1° ottobre in vigore il nuovo Ape

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A partire da giovedì 1° ottobre entra in vigore l’Ape unico, che varrà per tutto il territorio nazionale: una novità importante per tutti coloro che si occupano di certificazione energetica, e che segue l’approvazione dei decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale lo scorso mese di luglio proprio in materia di efficienza energetica. Le novità si articolano in tre decreti differenti. Il primo riguarda la definizione dei nuovi requisiti di efficienza minimi per le nuove costruzioni e per gli edifici che vengono ristrutturati, oltre che delle nuove modalità di calcolo della prestazione energetica; il secondo propone un adeguamento al nuovo quadro normativo degli schemi di relazione tecnica di progetto a seconda delle varie tipologie di opere (vale a dire riqualificazioni energetiche, ristrutturazioni importanti e nuove costruzioni); il terzo, infine, include gli aggiornamenti delle linee guida per l’Ape, cioè la certificazione della prestazione energetica degli edifici.

Come detto, il nuovo modello di Ape varrà per tutto il territorio nazionale e metterà a disposizione dei cittadini un maggior numero di informazioni a proposito dell’efficienza degli edifici e degli impianti collegati. Tali informazioni saranno disponibili anche per gli operatori e per le amministrazioni, e vanno a inserirsi in un contesto che tiene conto anche del Siape, cioè il database italiano dei certificati energetici, e di un nuovo schema di annuncio commerciale. Grazie a queste novità sarà più semplice mettere a confronto la qualità energetica di diverse unità immobiliari, e a trarne vantaggio sarà il mercato, che in questo modo potrà orientarsi proprio verso quegli edifici che garantiscono un’efficienza energetica maggiore e, quindi, il risparmio dei consumi.

La normativa presuppone che venga stabilito un solo certificato per tutta Italia, a differenza di quanto accadeva nel passato: lo scopo, naturalmente, è quello di assicurare una maggiore omogeneità, anche dal punto di vista della metodologia di calcolo, e le regioni avranno due anni di tempo per adeguarsi. Un’altra novità di grande rilievo è che non ci saranno più sette classi energetiche, come adesso (A, B, C, D, E, F e G), ma dieci (A4, A3, A2, A1, B, C, D, F, E e G), sempre in ordine dalla più efficiente alla meno efficiente. L’Ape conterrà i consumi energetici per le attività di rinfrescamento in estate e per il riscaldamento in inverno, riportando anche la quantità di energia esportata e quella di anidride carbonica emessa.

Non è tutto: le competenze e i requisiti del certificatore energetico sono stati aggiornati, e lo scopo annunciato è quello di dare vita a un sistema informativo valido per tutto il territorio nazionale che includa i dati riguardanti gli attestati di prestazione energetica, così da favorire eventuali controlli da parte delle regioni. Per ciò che concerne le sanzioni, sono previste multe da un minimo di 700 euro a un massimo di 4200 euro per i certificatori che compileranno l’Ape in modo non corretto. Insomma, il cambiamento di verso annunciato è importante: sarà veramente messo in atto?