C’era una volta “Lo scoglio della Regina”!
C’era una volta “Lo scoglio della Regina”!
Lo Scoglio della Regina Lo stabilimento Scoglio della Regina (1846), conosciuto anche come bagnetti Squarci, sorge nell’area dove, nel 1806, Maria Luisa di Borbone aveva effettuato alcune balneazioni in una piccola piscina coperta solo da tendaggi. Oggi ospita un polo di ricerca nel settore delle tecnologie per il mare. Bella iniziativa se non fosse che per farlo non hanno tenuto conto del Genius Loci che palesemente si ribella come evidenziano le foto dell’epoca! Solo questo dico e riporto fedelmente vari commenti fatti di cui lascio i link in fondo a questo articolo!… Lo Scoglio della Regina “Dal porto di Livorno si snoda un suggestivo percorso, lungo 9 chilometri, che costeggiando spiagge e scogliere porta fino al …
via Arredo e Convivio:
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Lo stabilimento Scoglio della Regina (1846), conosciuto anche come bagnetti Squarci, sorge nell’area dove, nel 1806, Maria Luisa di Borbone aveva effettuato alcune balneazioni in una piccola piscina coperta solo da tendaggi. Oggi ospita un polo di ricerca nel settore delle tecnologie per il mare.
Bella iniziativa se non fosse che per farlo non hanno tenuto conto del Genius Loci che palesemente si ribella come evidenziano le foto dell’epoca!
Solo questo dico e riporto fedelmente vari commenti fatti di cui lascio i link in fondo a questo articolo!…
“Dal porto di Livorno si snoda un suggestivo percorso, lungo 9 chilometri, che costeggiando spiagge e scogliere porta fino al borgo di Antignano: è l’ottocentesco Viale Italia, un boulevard fiancheggiato da palme e tamerici, stabilimenti balneari, ville liberty e caratteristici chioschi che invitano alla sosta. Il tratto più celebrato è la Terrazza Mascagni, un elegante belvedere costruito negli anni venti da cui si gode un vasto panorama sul mare e sulle isole dell’Arcipelago Toscano. Tra i bagni toccati dal lungomare, alcuni erano già celebri nel XIX secolo, come lo Scoglio della Regina, i Pancaldi, che ospitavano frequentemente la famiglia reale, e gli Acquaviva.”
“Le menti brillanti che stanno plasmando la Livorno del futuro hanno costruito un’estensione dell’edificio storico dello Scoglio della Regina, che è il classico “pugno nell’occhio”, al costo di sette milioni di euro. Non lontano, proprio accanto alla Terrazza Mascagni, abbiamo già un acquario che sembra un carcere di massima sicurezza: lo stile “penitenziario” sembra che stia diventando la regola per il nostro lungomare…
In un’immagine degli anni Trenta si può intuire cos’era lo Scoglio della Regina: un gradevole e ameno luogo marino che, nel suo piccolo, aveva tante peculiarità quali una pinetina, delle cabine intorno, un gazebo per il fresco, una piccola spiaggetta naturale e il fabbricato con i suoi bei porticati.
Era un ritrovo per i livornesi: non solo bagni di mare e tuffi ma anche le famose cacciuccate, sempre al profumo della brezza di mare… Ad oltre 500 anni dal famoso progetto del Tempio Malatestiano, Livorno ha voluto testimoniare con la grande operazione dello Scoglio della Regina la magnificenza dei rapporti proporzionali insiti nell’architettura rinascimentale.
Chi non conosce il Tempio Malatestiano? Come tutti sanno è un capolavoro del grande L.B. Alberti che in questo intervento di ristrutturazione è riuscito a coniugare magnificamente il vecchio con il nuovo.
Costruendo un involucro attorno alla chiesa preesistente è rispettata esattamente la geometria che il rinascimento imponeva nella ricerca della perfezione estetica. Probabilmente il nuovo progetto dello Scoglio della Regina nasce con questi presupposti. Altrimenti come si fa a giustificare l’idea di costruire una siffatta monumentale architettura pseudo razionalista addossata ad un edificio del 1846?
Viene da domandarsi perché realizzare, inventare, pensare un organismo del genere? Intanto possiamo subito dire che l’impatto visivo è di forte intensità emotiva, nel senso peggiore del termine. Diciamo pure di repulsione. Non si riescono a trovare elementi di aggancio né con il passato né con il contesto architettonico e marino che lo circonda.
La scansione monotona delle finestrature è forse un richiamo al tanto “amato” Palazzo Grande che i livornesi vorrebbero demolito? Oppure dei palazzi di tradizione fascista come il Palazzo del Governo di piacentiniana memoria? O forse l’idea di arricchire la costa di questo bianco lapideo a mo’ di supporto al faro per orientare i naviganti e localizzare al meglio la posizione del vicino porto?
Chissà. Il mistero si infittisce sul lungomare labronico. Ma aspettiamo: perché ogni progetto deve giungere al suo compimento prima di poter essere giudicato. Quali altre sorprese ci attendono?
È probabile che il progettista abbia concordato un intervento con uno specialista dell’orto botanico di Firenze per adornare le monumentali fiancate con rampicanti che possano resistere alla frequenti libecciate. Ed ingentilire così l’austerità del manufatto. Forse, ancora una volta è stata perduta un’ulteriore occasione per riqualificare davvero un lungomare che fino a ieri ci invidiano tutti e che adesso sta invece naufragando”. (di Paolo Rognini)
Termino così ricordando ancora che alla metà dell’800 furono aperti i primi stabilimenti balneari (primi in Italia), lo Scoglio della Regina e i Pancaldi che sorsero dove Leopoldo II aveva fatto innalzare un padiglione in ferro per i bagni da lui lodati in un sonetto del 1820. Nel rione sono presenti l’Acquario Comunale e l’Albergo Palazzo fatto costruire nel 1894 da Bernardo Fabbricotti con il nome di Grand Hotel Spatz. Nel 1892 alla Spianata dei Cavalleggeri, poi Terrazza Ciano e infine Terrazza Mascagni, Il Comitato Estate Livornese, organizzava speciale attrazioni tipo padiglione dell’arte, montagne russe e pista di pattinaggio….termino dicevo così…ricordando e lasciando foto dell’epoca!
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