E’ possibile intrecciare il marmo?
Dall’incontro fra il carisma e l’estro progettuale dell’architetto italiano con sede a Barcellona Benedetta Tagliabue e la sensibilità artistico-interpretativa di Decormarmi scaturisce un’installazione all’avanguardia dove la pietra è lavorata come fosse una fibra fino ad evocare le delicate forme e la leggera flessibilità del vimini.
“Nell’ideare una proposta che celebri la tradizione di Decormarmi – afferma Benedetta Tagliabue – si è deciso di trattare la pietra come fibre vegetali flessibili, che seguano una superficie ondulata come nel nostro famoso padiglione per l’Expo di Shanghai; conferendo allo stand la leggerezza del vimini.”
Il concept si basa su un sistema di pannelli ondulati che riprendono la texture del vimini intrecciato. Sessantanove “vele in marmo ondulate di vimini” sono appese ad un’anima portante in metallo alta 5 metri e lunga sette disposta a “ventaglio”. Ne risulta un volume sospeso e leggero composto da marmi dai diversi colori che riprendono i cromatismi del vimini. In contrapposizione alla levità del marmo intrecciato, il pavimento utilizza lastre con superficie lavorata volutamente grezza per richiamare il concetto di materiale lapideo allo stato naturale.
Marco Farinon, direttore della produzione dell’azienda di famiglia: “Benedetta Tagliabue ha messo su carta l’espressione di quello che noi siamo e che volevamo esprimere in questa installazione: la nostra abilità in opere di intarsio e tridimensionalità, anche particolarmente complicate, e la realizzazione di una sfida tecnico-progettuale inedita da portare avanti insieme all’architetto. E’ un lavoro di collaborazione e scambio professionale per noi entusiasmante”.
www.decormarmi.com
by Marzia Busa