La polizza di assicurazione vita comprende una serie di figure ben distinte tra loro.
Da una parte vi è una compagnia di assicurazioni che accetta, dietro pagamento di un compenso definito rata, di assumersi il
rischio di un evento ai danni dell'assicurato. In caso tale evento si verifichi la compagnia liquiderà il beneficiario indicato in polizza con un capitale che generalmente prevede la scelta tra due forme di erogazione: in unica soluzione o attraverso importi mensili che hanno durata pari alla vita del beneficiario, e talvolta possono essere reversibili agli eredi.
Colui che si assume l'onere di pagare la rata di premio pattuita (generalmente con scadenza mensile) è definito contraente. Anche se spesso contraente ed assicurato vengono identificati nella stessa persona, può accadere che siano due persone diverse. Uno dei motivi che possono determinare questa scelta è senza dubbio la facoltà di poter detrarre gli importi pagati
alla compagnia sottoforma di premio. Tale diritto spetta infatti al contraente, che potrà così recuperare nella propria dichiarazione dei redditi un importo pari al 19% su quanto pagato, fino ad un massimo di €.1.291,14. Scegliere di stipulare una assicurazione vita di questo tipo significa avere a cuore la tranquillità dei propri cari, in special modo se questa riguarda la persona che all'interno della famiglia, è il maggior produttore di reddito.
Provate ad immaginare cosa accadrebbe se, per un evento fortuito, questa persona venisse a mancare?
Al dolore dei familiari si aggiungerebbero una serie infinita di difficoltà economiche. La polizza deve avere una durata stabilita al momento della stipula del contratto. Il pagamento del premio ed il rischio assunto dalla compagnia cessano in tale data.
Questo significa che, in caso di esistenza in vita dell'assicurato alla scadenza, niente sarà più dovuto alla compagnia, che a sua volta non avrà alcun obbligo verso i beneficiari. Questo tipo di polizza viene definito polizza vita caso morte. Vi è inoltre la possibilità di stipulare una polizza vita caso vita, che prevede invece alla scadenza la liquidazione di un capitale predetrminato in caso di esistenza in vita dell'assicurato. In questo caso molto spesso assicurato e beneficiario sono la stessa persona, la quale desidera tutelare i propri familiari per un determinato periodo di tempo senza rinunciare alla possibilità di recuperare una parte del capitale investito in tale tutela. Proviamo a pensare al caso di accensione di un mutuo bancario per l'acquisto di una abitazione, sempre supponendo che la persona assicurata sia la stessa che garantisce in casa il reddito maggiore.
I familiari si troverebbero in seria difficoltà nel far fronte alle scadenze imposte dalla banca. In questo caso può essere sufficiente stipulare una polizza che copra l'intera durata del mutuo, in modo tale che, se dovesse accadere qualcosa all'assicurato, i familiari potranno contare su una rendita che permetta loro di far fronte alle spese relative alle rate di mutuo, senza perdere interamente le somme versate se invece tale necessità non si dovesse verificare.